Vuoi sapere come coltivare questa PIANTA?
Il cavolo nero è una pianta di origine antichissima e viene coltivata soprattutto in Toscana. È l’ingrediente fondamentale per la preparazione della famosa "ribollita" una buonissima minestra di fagioli con pane raffermo e verdure varie. Sin dall'antichità, questo tipo di cavolo è utilizzato come rimedio antinfiammatorio, contro il bruciore di stomaco e la febbre.
Questo cavolo è privo della gemma centrale ed è caratterizzato da foglie bollose di colore verde scuro, con riflessi quasi blu, lanceolate e divise. L'odore è acidulo. Lo si trova disponibile da novembre fino ad aprile. Il cavolo nero favorisce l'abbassamento del colesterolo cattivo, aiuta il cuore, la vista e l'attività cerebrale.
Si tratta di una varietà piuttosto unica che comprende delle selezioni precoci, normali e tardive.
La ribollita è senza dubbio uno dei primi piatti più conosciuti della tradizione contadina toscana. Ideale da preparare durante la stagione invernale.
1) Prepara in una pentola un soffritto con porro, carota, sedano e cipolla tritati finemente, dell’olio e uno spicchio d’aglio. Fai imbiondire il tutto, poi aggiungi i fagioli (in scatola o secchi con un ammollo di almeno 12 ore) e ricoprili con l’acqua. Cuoci a fuoco dolce, per circa un’ora, fino a quando i legumi non diventano belli morbidi.
2) Ora sistema le altre verdure. Pela le patate e tagliale a dadini, affetta le foglie di bieta, togliendo la costa centrale, e taglia a metà i pomodorini. Sfoglia il cavolo verza, dividilo in due parti uguali, privalo della parte centrale più dura e affettalo in maniera grossolana. Con lo stesso procedimento, prepara anche il cavolo nero (le coste puoi usarle ma vanno affettate molto finemente).
3) Scola i fagioli e metti nella loro acqua di cottura tutte le verdure preparate. Aggiusta con sale e pepe e fai andare per circa 2 ore a fuoco basso, fino a far sfaldare tutte le verdure. Se necessario, aggiungi di tanto in tanto del brodo vegetale.
4) Aggiungi nella pentola i fagioli e aggiungi dell’altro brodo. Fai andare il tutto per un’altra ora, fino a quando le verdure saranno stracotte e i cannellini ridotti quasi in crema.
5) Togli la pentola dal fuoco e trasferisci la ribollita in una zuppiera che dovrai coprire con la pellicola e il coperchio.
6) La tradizione toscana vuole che la ribollita venga mangiata il giorno successivo alla sua preparazione pertanto, una volta cotta, lasciala raffreddare, trasferiscila in una pirofila e conservala in frigo per una notte intera. Il giorno seguente rimetti il composto nello stesso tegame utilizzato per la cottura, aggiungi il pane raffermo, pochissimo brodo, olio e fai ‘ribollire’ il tutto a fuoco lento per 15 minuti. Servi con un rametto di rosmarino.
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