Home › Consigli di flora › Piante spontanee: proprietà e benefici
Le piante erbacee spontanee in passato venivano usate molto spesso in cucina e non solo… Oggi, si sta riscoprendo la passione per queste piccole erbe che non solo hanno un gusto prelibato, ma sono anche molto nutrienti e genuine.
Le erbe di campo sono generalmente utilizzate sia in insalata, sia cotte.
Molte di queste sono comuni, rustiche e molto resistenti.
Delle raccomandazioni sono però dovute: se non sei esperto fatti accompagnare da chi lo è, così da non prendere piante diverse da quelle desiderate.
Inoltre, per un raccolto genuino è fondamentale cercare zone di campagna o montagna pulite, dove i campi non siano stati precedentemente trattati con pesticidi e concimi chimici.
Una soluzione molto più sicura può essere piantare nel proprio orto queste piantine generalmente considerate spontanee.
Vediamo insieme quelle più famose.
Bardana
Si trova spesso vicino ai fossati. Si raccoglie prima della fioritura in estate e può essere usata l’intera pianta; la radice per essere mangiata deve però essere cotta. Il suo sapore è simile al carciofo.
Borragine
Anche di questa si può usare l’intera pianta. Le foglie più tenere sono buone in insalata o per fare primi piatti. I fiori e i germogli vengono anch’essi consumati crudi, anche per abbellire i piatti. Spesso viene essiccata.
Cicoria
Comunemente la troviamo in pianura e fiorisce in estate. La pianta della cicoria viene raccolta prima della fioritura. Le foglie si possono mangiare crude o cotte: i germogli sono ottimi in insalata o, in alternativa, si possono cuocere per fare le “puntarelle alla romana”.
La radice della cicoria veniva utilizzata anche per preparare, in passato, un “simil-caffè”.
Ortica
É senza dubbio una delle piante spontanee più conosciute e versatili. Attenzione alle sue proprietà urticanti: va raccolta e pulita con cura, sempre utilizzando i guanti! E’ consigliabile raccogliere solo i germogli e le foglie più giovani. Se consumata fresca è necessario attendere almeno 12 ore: va lasciata in ammollo per farle perdere il potere urticante. Se invece viene essiccata può essere consumata per infusi depurativi (il decotto regolarizza persino il PH del cuoio capelluto) o per centrifughe, per godere appieno delle sue proprietà tonificanti. Dal gusto molto simile agli spinaci, hanno un contenuto ricchissimo di Vitamina C e ferro.
Malva
In passato era usata per le sue proprietà lenitive ed antinfiammatorie. Le sue foglie si mangiano cotte in zuppe, risotti e omelette; i fiori e le foglie più tenere si possono consumare anche in insalata.
Margherita da campo o pratoline
Facile da riconoscere e molto diffuse, generalmente innondano i campi in primavera. Della margherita si possono mangiare anche le foglie: hanno un sapore molto particolare.
Piantaggine
È una pianta perenne che si trova facilmente ai bordi dei sentieri e nei prati, è ottima sia cotta che cruda, soprattutto se le foglie sono giovani e tenere.
Tarassaco
Viene comunemente chiamato anche soffione, piscialetto (nome popolare dato dalle sue proprietà depurative e diuretiche) o dente di leone.
Le foglie del tarassaco hanno un gusto leggermente amaro e hanno un alto contenuto di ferro; si mangiano generalmente cotte. È una pianta molto amata dalle donne in quanto è famosa per “sconfiggere” la cellulite. La radice ha proprietà depurative e digestive.
I fiori, oltre a essere gustosi, sono anche decorativi. I boccioli possono essere conservati in salamoia o sott’olio.
Se vuoi allestire la tua cucina con delle piante aromatiche, per aver sempre a disposizioni ingredienti genuini e freschi, leggi anche questo articolo: “Piante aromatiche in cucina“
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