Vuoi sapere come coltivare questa PIANTA?
Di questi legumi se ne producono pochi volumi ogni anno, soprattutto in Piemonte e Toscana. Viene chiamato anche "fagiolo del cento" poiché si semina, di solito, il centesimo giorno dell'anno. Il terreno ideale per questo legume è da sempre la zona del Pratomagno, in Toscana, dove alcuni contadini ne curano, con maestria e devozione, la sua coltivazione. Si dice anche che Caterina de’ Medici ne fosse molto ghiotta.
Il fagiolo zolfino si distingue dalle altre tipologie per la sua piccola dimensione, l'alta digeribilità dovuta alla buccia sottilissima, al suo elevato valore proteico e al gusto unico e marcatamente dolce dei terreni in cui viene coltivato (sedimenti arenari alluvionali). Contiene proteine, ferro, fosforo, magnesio e potassio. Particolarmente utilizzati per crostini, zuppe e minestre.
Non esistono varietà.
La zuppa con questi fagioli tipici della Toscana è un piatto da gustare in compagnia nelle fredde giornate d'autunno e d'inverno.
1) Metti in ammollo i fagioli per circa 4 ore.
2) Lessa per un'ora i fagioli zolfino in acqua non salata, aggiungendo 2 foglie di alloro fresco e uno spicchio d'aglio in camicia.
3) Pulisci e frulla un porro, ottenendo così un trito al quale aggiungere il prosciutto crudo a cubetti e due cucchiai di olio. Cuoci a parte per 15 minuti.
4) Una volta pronti i fagioli, uniscili al brodo vegetale, da regolare secondo quanto si vuole che la zuppa sia liquida. Regola di sale e peperoncino a piacere.
Variante: chi vuole può aggiungere mezzo cespo di scarola lavata e tagliata a striscioline per insaporire la zuppa.
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