Informazioni sul FRUTTO e la RICETTA
L'albero del pesco è originario della Cina, considerato simbolo d'immortalità, e i cui fiori sono stati decantati da poeti, pittori e cantanti. Dalla Cina il pesco giunge in Persia e poi in Europa; infatti il nome della specie significa proprio “della Persia” ed è ripreso in diverse forme dialettali. Il frutto è arrivato a Roma nel I secolo d.C. grazie ad Alessandro Magno che ne è rimasto affascinato nei giardini del re Dario III, durante la spedizione contro la Persia, ed ha poi contribuito alla sua diffusione in tutto il bacino del Mar Mediterraneo.
Per la coltivazione del pesco è importante analizzare la fertilità del terreno, il tipo di allevamento e la varietà. Bisogna fare attenzione anche alla potatura; si consiglia di aumentare la frequenza di questa operazione parallelamente alla crescita della pianta. Il terreno va nutrito correttamente per ottenere frutti sani e belli. Durante la preparazione del terreno è meglio eseguire un’abbondante concimazione facendo attenzione a fornire anche una giusta dose di azoto, fosforo e potassio, utilissimi per un corretto e sano sviluppo delle piante.
Il pesco è un albero di medio-piccola dimensione, con corteccia di colore marrone, i giovani getti sono di colore verde, spesso tendenti al rosso. Le foglie hanno forma di lancia, alterne, i fiori sono ermafroditi e gli stami, cioè gli organi riproduttivi maschili, sono molto numerosi. La pianta ha la tendenza alla stabilizzazione apicale, cioè nella potatura deve essere rispettata la presenza di un apice dominante. I fiori sono di colore rosa, ma esistono diverse differenze tra le varietà, i petali possono essere piccoli e stretti, o ampi e larghi; se hanno l'interno dei petali di colore più scuro-aranciato, si avranno frutti a polpa gialla, se l'interno dei petali è sfumato sul rosa chiaro i frutti saranno a polpa bianca.
Richiede un'annaffiatura regolare da aumentare durante la fioritura, da diminuire solo in fase di distensione cellulare successiva alla citochinesi, che è il processo di divisione del citoplasma, durante la quale si lignifica il nòcciolo.
L'esposizione migliore per il Pesco è in pieno sole, magari in un punto moderatamente ventilato in modo tale che la pianta non soffra troppo le gelate invernali o l'eccessiva calura estiva. Per la messa a dimora il periodo migliore è l’inizio della stagione invernale.
Le malattie e i parassiti che possono attaccare il pesco sono svariate. Il tumore radicale colpisce le radici della pianta, attraverso un batterio, provocandone la degenerazione e la perdita delle funzionalità. La bolla è provocata da un fungo che attacca germogli, fiori e foglie e raramente i frutti, che presentano appunto bolle deformazioni. La conseguenza è la caduta delle foglie e l'indebolimento della pianta con un calo di produzione dei frutti. Il cancro dei rametti proviene anch’esso da un fungo che attacca le gemme e i rametti della pianta. Il mal bianco è una patologia provocata da un fungo che attacca fogli e frutti in età giovane creando su di essi delle macchie prive di colore sulle quali si forma della muffa bianca. I frutti infestati possono cadere o morire. La mosca mediterranea della frutta è un insetto che infesta i frutti, segnandoli con macchie gialle e rotonde. Anche afidi, cocciniglie e ragnetto rosso sono nemici del pesco.
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