La pianta è originaria dell'Europa e dell'Asia e l'origine del suo nome è ancora incerto in quanto, secondo alcuni, deriverebbe dalla parola sanscrita "vrad" o "vrod" che significa flessibile, mentre per altri deriverebbe dalla parola celtica "rhood" o "rhuud" che significa rosso.
Il terreno ottimale è quello tendente all'acido, con un pH tra il 6,5 ed il 7, ma riescono a vivere bene anche in terreni con pH alcalino. Il substrato dovrebbe essere argilloso, ricco di sostanze nutritive e ben drenato: tutte le varietà di rose non tollerano i ristagni idrici che porti a far marcire le radici. Se il drenaggio non è buono si può ovviare aggiungendo ghiaia, argilla espansa o sabbia.
La maggior parte delle rose perde le foglie con l'arrivo dell'autunno, ma le specie provenienti da aree tropicali e sub-tropicali dell'Asia sono sempreverdi. Presenta fusti ricoperti di spine e foglie a forma pinnata con bordo seghettato; i fiori hanno generalmente cinque petali e si possono trovare anche doppi.
La frequenza di irrigazione dipende molto dalla stagione e dal clima. In generale si possono annaffiare ogni due settimane evitando dosi eccessive di acqua che possono provocare pericolosi ristagni. Durante le estati molto torride però è consigliabile aumentare le annaffiature a tre o quattro volte a settimana soprattutto se la pianta si trova in un terreno particolarmente drenante. Bisogna far attenzione a non far cadere l'acqua su foglie, fusto e fiori per evitare il manifestarsi di funghi.
La posizione preferita per questi fiori è quella in pieno sole, in particolare bisogna garantire almeno sei ore di luce diretta del sole. Se non si ha a disposizione spazio sufficiente o zone libere così esposte, è più opportuno scegliere di coltivare varietà che tollerano la mezz'omba.
I principali parassiti che possono attaccare la rosa sono l'afide verde, il ragnetto rosso e la tentredine nera della rosa; quest'ultima in particolare è facilmente riconoscibile perché si nutre delle foglie partendo dal bordo e le segna con dei distintivi semicerchi. E' possibile rimuovere tutti questi insetti con un insetticida specifico. Tra i funghi i più pericolosi sono l'oidio (mal bianco) che attacca i boccioli, la ruggine, che presenta macchie rosso scuro sulla pagina inferiore delle foglie e la ticchiolatura, che crea macchie scure con bordi gialli e si trovano su foglie e steli. Si combattono con fungicidi che possono essere impiegati anche come prevenzione.
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