È arrivato in Europa nel 1794 grazie al botanico scozzese Francis Masson. Il nome scientifico è Pelargonium grandiflorum o macranthum in riferimento alla grandezza dei suoi fiori. Dal nome del botanico austriaco Leopold Trattinnick, viene anche la denominazione di geranio Leopoldo. È stato utilizzato per creare molti ibridi, intorno al XIX secolo, infatti in commercio si trovano molti ibridi ottenuti dall'incrocio del grandiflorum con altre specie.
Preferisce un terreno soffice, molto ben drenato e con un pH leggermente acido. Il substrato ideale è un miscuglio di terriccio universale misto a della sabbia grossolana per agevolare la defluenza dell’acqua dopo l'annaffiatura.
È una pianta erbacea sempreverde dal portamento eretto, può arrivare ai 150-170 cm di altezza. I fiori sono appariscenti e dai colori luminosi, vanno dal bianco al rosso, con le varie sfumature del rosa e del lilla, e sono vellutati, semplici o doppi. Le foglie si presentano leggermente arricciate e a contorno dentato e sono molto profumate. Si riproduce facilmente, come tutti i gerani, mediante la moltiplicazione per talea. La talea viene messa a radicare all'ombra in un terriccio ricco, da tenere umido. Preferibilmente a fine estate o in primavera, in modo che le nuove piantine trovino un clima accogliente.
Si consiglia di annaffiarlo con regolarità, in estate anche giornalmente, vista la dimensione di foglie e fiori evapora molta acqua. Bisogna sempre controllare che il terreno sia umido ma privo ristagni. Di solito si utilizza come substrato, il terriccio da giardino miscelato con torba, durante la fioritura si consiglia di procedere somministrando calcio e microelementi ogni due settimane circa.
Predilige un'esposizione al sole pieno, meglio evitare aree ventose. Non sopporta il freddo, in caso di ingiallimento delle foglie, potrebbe essere in sofferenza.
Come tutti i gerani, è una pianta piuttosto resistente ma può essere attaccata da parassiti animali come afidi, acari, mosca bianca e funghi. Per i funghi è consigliabile eliminare le parti intaccate e somministrare prodotti a base di rame e zolfo, invece per gli insetti bisogna utilizzare determinati antiparassitari. Se sulle foglie si crea una zona di ingiallimento ed imbrunimento di forma triangolare, si tratta invece della temuta infezione batterica. In questi casi, non è possibile fare molto, bisogna eliminare le piante infette e per cercare di bonificare il terreno, si può distribuire un prodotto a base di rame.
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