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Le pesche “come una volta” sono frutti estivi dolci, setosi e profumati, con una polpa soda, succosa e dai colori vivaci. Sebbene il mercato moderno prediliga varietà più produttive,
standardizzate per forma, peso e conservabilità, alcune varietà antiche sopravvivono in aree circoscritte grazie alla passione e alla tenacia di piccoli produttori. Queste pesche, spesso
coltivate in modo sostenibile e con metodi biologici, non solo offrono un’esperienza sensoriale superiore per gusto e profumo, ma si dimostrano anche più resilienti ai cambiamenti
climatici e alle nuove malattie delle piante. Custodiscono così un prezioso patrimonio di biodiversità agricola.
Le colline del centro Italia custodiscono le ultime roccaforti di antiche varietà di pesche, coltivate in territori dove il legame tra paesaggio, clima e tradizione agricola è ancora intatto.
A Montecorona, in Umbria, nei pressi di Umbertide, le pesche crescono in un’area, dove, il microclima dell’Alta Valle del Tevere, caratterizzato da forti escursioni termiche estive,
contribuisce allo sviluppo di profumi e sapori intensi. Nelle Marche, nel comune di Montelabbate, grazie alla vicinanza con il mare Adriatico e ai terreni permeabili, ci sono condizioni
ideali per la produzione di pesche succose e saporite. In Toscana, infine, nel cuore del Mugello, l’ambiente incontaminato e il clima asciutto e ventilato rendono possibile una
coltivazione realmente biologica, preservando la qualità e l’autenticità di questi frutti straordinari.
Tra le pesche “come una volta” si distinguono tre varietà tradizionali, ognuna legata al proprio territorio e dotata di qualità organolettiche uniche.
La pesca di Montecorona si riconosce dalla buccia gialla con striature rosso carminio. Anche la polpa è giallo intenso con striature che virano al marrone verso il nocciolo, compatta
e non fibrosa, dal gusto dolce e leggermente agrumato; ideale per la sciroppatura.
La pesca di Montelabbate, succosa e saporita, con polpa soda e colorata, cresce vicino al mare Adriatico e si presta bene a ricette come le pesche ripiene.
La Regina di Londa, si distingue dall’intenso profumo e dalle grandi dimensioni; è rotonda e leggermene schiacciata ai poli. La polpa è color bianco, soda e dolcissima.
Le tre varietà di pesche, rappresentano un prezioso patrimonio agricolo legato a territori e storie locali. La pesca di Montecorona, coltivata a Umbertide, era molto diffusa fino al 1958,
poi abbandonata per far posto al tabacco. Nel 2005, grazie a un agricoltore tenace, furono ritrovate cinque piante superstiti, da cui è rinata una produzione locale apprezzata per qualità
e resilienza. La pesca di Montelabbate, tipica delle colline del pesarese, sopravvive grazie all’impegno di contadini come Elso Renzi. Coltivata in piccoli appezzamenti, è simbolo di
biodiversità e adattamento al clima. La Regina di Londa, infine, è una varietà toscana, codificata negli anni ’50. Fragile e difficile da commercializzare su larga scala, continua a vivere
grazie a pochi produttori appassionati, custodi di una tradizione unica.